Realizzazione di una cucina di campagna
Desiderio del cliente:
Valorizzare un locale in disuso adibendolo a cucina/ taverna dove trascorrere tempo con gli amici (apprezzando del buon vino, cucinare e pranzare insieme).
L’Antica ha proposto di costruire una cucina su misura lungo la parete più lunga con una piccola dispensa, una grande cappa e celando il frigorifero. Sulla parete opposta, occupata da una grande finestra è stato posto un divanetto in legno ispirato agli arredi da giardino. Per valorizzare la bellissima stufa d’epoca, L’Antica ha suggerito di rivestire il muro di pietra mentre al fianco è stato collocato un armadio pensile adibito a cantinetta per i vini, passione del committente. Al centro della stanza trova collocazione un tavolo allungabile, che è l’elemento più importante dell’ambiente, contornato da semplici ma comode sedute
L’arredo è stato concepito ispirandosi alle grandi cucine di campagna in cui troneggia al centro la grande cappa intonacata in bianco. Per proporzionare la composizione è stata creata sul lato destro una grande colonna chiusa da due ante, una celante il frigorifero e l’altra per contenere stoviglie ecc., Al lato opposto invece è presente una dispensa attrezzata con vani e mensole per contenere gli alimenti e chiusa da una porta scorrevole con vetro dipinto con un racemo di vite. La dispensa nella forma segue il perimetro irregolare della parete su cui è posta, risulta quindi avanzata rispetto alla linea della cucina. In questo modo la proporzione dell’insieme risulta gradevole ed il difetto di squadra della parete non crea alcuno scompenso visivo. Sulla parete di chiusura sono state sistemate due mensole in modo da ingentilirne l’aspetto e porvi l’impianto tv ideale da guardare seduti sul divano. La scelta di non utilizzare pensili è sempre una idea de L’Antica, in questo modo il tutto rimane più leggero e lineare. Il trave antico utilizzato per sostenere la grande cappa, recuperato da un antico fienile, corre così lungo tutta la parete libera, sulla quale sono state poste due mensole in vetro per mettere in mostra la piccola collezione della padrona di casa di ceramiche nei toni del blu e bianco. La pietra del piano si ripropone nel rivestimento e, per proteggerla durante la cottura di cibi particolarmente difficili, premendo un tasto una piastra in acciaio inox cala dal retro della cappa in corrispondenza del piano cottura. Per le ante di chiusura L’Antica ha proposto di riutilizzare ante antiche differenti ma simili, creando armonia nell’arredo mentre i cassetti provengono da una antica merceria. Anche il mobile porta bottiglie proviene dai magazzini de L’antica, ed al suo interno è stato collocato un impianto di illuminazione per valorizzare le bottiglie di vino collezionate dal proprietario. All’occorrenza un piano posto alla base del mobile fuoriesce scorrendo creando un comodo appoggio. Sotto al pensile, è stata costruita una nicchia per riporvi la legna da ardere, che oltre ad essere comoda è di grande decorazione. Il tavolo da pranzo, in legno di abete propone le tipiche gambe tornite della metà del XIX Secolo. Mentre le sedie, riprendono i modelli da osteria dei primi del XX Secolo. In prossimità della porta d’ingresso L’Antica ha previsto un piccolo armadio dal rivestimento che ripete il disegno della dispensa e su cui è stato posizionato un appendiabiti.
L’Antica ha studiato con molta attenzione anche l’impianto illuminante, infatti ogni angolo prevede un proprio punto luce.
Sotto all’antico trave della cucina, sono stati posizionati dei faretti per illuminare il piano lavoro senza infastidire l’operatore, cosi la bella parete in sasso dove troneggia la stufa è illuminata da altri faretti celati. Sul tavolo, infine, calano due punti luce d’epoca in latta smaltata
Il risultato ottenuto è in armonia con l’ambiente circostante, la cucina risulta comoda e funzionale senza rinunciare ad una sobria eleganza.
Il legno chiaro di abete con cui sono stati realizzati gli arredi aumenta la luminosità della stanza mentre i ricchi particolari ne fanno un ambiente caldo ed accogliente.
